Istruzione professionale (classi dalla 3^ alla 5^)



*** Attenzione ***
A partire dall'anno scolastico 2018/2019 l'istruzione professionale è stata completamente riorganizzata con la Riforma "La buona scuola".
Nell'a.s. 2019/2020 la revisione normativa si applica alle classi prime e seconde.
A tale proposito si veda, quindi, la sezione specifica della guida.
In questa sezione sono, invece, descritte le caratteristiche del previgente ordinamento che continua ad applicarsi alle classi dalla 3a alla 5a.


Caratteristiche generali

I percorsi degli istituti professionali sono caratterizzati da una base di istruzione generale e da una cultura professionale che consentono agli studenti di acquisire i saperi e le competenze necessari per assumere ruoli tecnico-operativi nei settori produttivi e nei servizi.
Vengono privilegiate modalità di studio che valorizzano l'apprendimento mediante l'esperienza pratica.

Le principali caratteristiche degli istituti professionali definiti dalla Riforma "Gelmini" sono:
  • la riduzione del numero dei percorsi, aggregati in due settori relativi a filiere economiche e produttive di rilevanza nazionale: il Settore "Industria e Artigianato" e il Settore dei "Servizi"; a ciascun settore corrispondono specifici indirizzi di studio;
  • la previsione, in alcuni indirizzi, di ulteriori articolazioni e opzioni (attivabili dal 3° anno), al fine di caratterizzare maggiormente la preparazione professionale degli studenti in relazione alle filiere di riferimento;
  • l'utilizzo dei laboratori nel processo di apprendimento in tutti gli ambiti disciplinari: il laboratorio è concepito non solo come luogo in cui lo studente sperimenta quanto appreso a livello teorico, ma anche come metodologia didattica che facilita la personalizzazione dell'apprendimento;
  • lo sviluppo di collegamenti organici con la realtà sociale ed economica locale, attraverso relazioni con i soggetti istituzionali, economici e sociali presenti nel territorio, compreso il volontariato e il privato sociale;
  • il riconoscimento dei tirocini curricolari come importanti modalità di apprendimento in contesti operativi; in particolare, è prevista la realizzazione, negli ultimi tre anni di tutti gli istituti professionali, di percorsi di alternanza scuola-lavoro per una durata complessiva di almeno 400 ore;
  • la valorizzazione, durante l'intero percorso, della formazione alla sicurezza e al benessere nei luoghi di lavoro nonché alla tutela della persona, dell'ambiente e del territorio;
  • la possibilità di rilasciare qualifiche (percorsi triennali) e diplomi professionali (quarto anno) di IeFP, svolgendo un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema di istruzione e formazione professionale di competenza regionale;
  • il riconoscimento all'istituzione scolastica di una quota di autonomia finalizzata a potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti od attivarne di nuovi pari al 20% massimo del monte ore complessivo annuale;
  • il riconoscimento all'istituzione scolastica di una ulteriore quota di flessibilità (intesa come possibilità di articolare in opzioni le aree di indirizzo, al fine di rispondere alle richieste del territorio, del mondo del lavoro e delle professioni) pari al 35% massimo del monte ore nel 2° biennio e al 40% massimo nel 5° anno;
  • la possibilità per l'istituzione scolastica di dotarsi di un Comitato Tecnico Scientifico composto da docenti ed esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, con funzioni consultive e di proposta per l'organizzazione delle aree di indirizzo e l'utilizzo degli spazi di autonomia e flessibilità.

I percorsi degli istituti professionali si articolano in un'area di istruzione generale comune e in aree di indirizzo.

L'area di istruzione generale ha l'obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base necessaria per proseguire il proprio percorso di studi o per inserirsi nel mondo del lavoro attraverso lo sviluppo e il rafforzamento delle competenze degli assi culturali che caratterizzano l'obbligo di istruzione (asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico e storico-sociale).

Le aree di indirizzo, presenti sin dal primo biennio, sono finalizzate a far acquisire competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro e a rendere i ragazzi capaci di assumersi autonome responsabilità e contribuire in modo costruttivo alla soluzione di eventuali problemi nell'ambito dei processi produttivi che caratterizzano l'indirizzo prescelto.

Durata

Tutti i percorsi degli istituti professionali hanno la durata di 5 anni e sono suddivisi in due bienni e in un quinto anno, a conclusione del quale gli studenti sostengono un esame di stato finalizzato ad acquisire il diploma conclusivo. Tale titolo consente di proseguire gli studi in qualsiasi facoltà universitaria o in percorsi di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) o in percorsi di istruzione tecnica superiore (ITS) o in percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS).

Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi di istruzione professionale

I risultati di apprendimento raggiunti dagli studenti nel sistema dell'istruzione professionale, definiti dalle indicazioni ministeriali, sono in parte comuni, in parte specifici dei distinti percorsi.
I risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi sono di seguito riassunti:
  • utilizzare gli strumenti culturali e metodologici acquisiti per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile nei confronti della realtà, dei suoi fenomeni e dei suoi problemi, adottando comportamenti personali, sociali e professionali ispirati ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione;
  • utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici e professionali;
  • saper riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura, delle arti e orientarsi agevolmente fra testi e autori fondamentali, a partire dagli aspetti di natura tecnico-professionale relativi ai settori di riferimento;
  • saper riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali, dell'ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo;
  • essere in grado di stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro;
  • utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro;
  • saper riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali;
  • utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete, anche nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare;
  • padroneggiare l'uso di strumenti tecnologici;
  • comprendere ed utilizzare i principali concetti relativi all'economia, all'organizzazione, allo svolgimento dei processi produttivi e dei servizi;
  • individuare i problemi attinenti al proprio ambito di competenza e impegnarsi a risolverli collaborando efficacemente con gli altri;
  • essere in grado di assumere responsabilità nel rispetto dell'etica e della deontologia professionale;
  • partecipare attivamente alla vita sociale e culturale a livello locale, nazionale e comunitario.
I risultati di apprendimento dei distinti percorsi degli istituti professionali sono riportati nelle rispettive schede (v. la sezione Corsi)

Struttura dell'istruzione professionale

Gli Istituti Professionali sono suddivisi nei due Settori "Industria e Artigianato" e "Servizi" a cui fanno riferimento, complessivamente, 6 indirizzi (2 nel settore "Industria e Artigianato" e 4 nel settore "Servizi").
Gli indirizzi, a loro volta, possono avere varie articolazioni che, all'interno dell'indirizzo, si differenziano per alcune discipline e per il quadro orario.
Per alcune articolazioni sono, inoltre, presenti anche delle ulteriori opzioni. A tale proposito è importante sapere che l'attivazione delle opzioni rientra nello spazio di flessibilità riconosciuto alle istituzioni scolastiche e dipende, altresì, dalla disponibilità di personale docente assegnato dal Ministero. Pertanto, l'attivazione delle opzioni non è un obbligo per la scuola, la quale può decidere, in base alle condizioni di fattibilità, se proporle o meno nella propria offerta.

Nella tabella che segue sono elencati tutti gli attuali percorsi dell'istruzione professionale. È possibile ricercare quelli attivi sul territorio della provincia di Cremona nella sezione Mappa.

SETTORE INDIRIZZO ARTICOLAZIONE
(dal 3° anno)
OPZIONE
(dal 3° anno)
SERVIZI Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale    
  Gestione risorse forestali e montane
  Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio
Servizi socio-sanitari    
Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Odontotecnico  
Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Ottico  
Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera Enogastronomia Prodotti dolciari artigianali e industriali
Servizi di sala e vendita  
Accoglienza turistica  
Servizi commerciali   Promozione commerciale e pubblicitaria
INDUSTRIA E ARTIGIANATO Manutenzione e assistenza tecnica    
  Apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili
  Manutenzione dei mezzi di trasporto
Produzioni industriali e artigianali Industria  
Arredi e forniture d'interni
Produzioni audiovisive
Artigianato  
Produzioni artigianali del territorio
Produzioni tessili-sartoriali
  Coltivazione e lavorazione dei materiali lapidei

Come già evidenziato, molti percorsi dell'istruzione professionale hanno cambiato, oltre ai contenuti disciplinari, anche la loro denominazione. Per esempio il percorso di "tecnico delle industrie elettriche" ora non esiste più essendosi trasformato nel percorso di "Istruzione professionale - Settore Industria e Artigianato - Indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica"; allo stesso modo, l' "agrotecnico" è confluito nel percorso di "Istruzione professionale – Settore Servizi – Indirizzo Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale".

Può essere utile, per capire meglio il passaggio dal vecchio al nuovo sistema, consultare la tabella (PDF), nella quale è indicato, per ciascun percorso, il corrispondente corso di studio attivo prima della riforma.

Principali fonti normative di riferimento

Il riordino degli istituti professionali è avvenuto, nell'ambito della Riforma "Gelmini", con il decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 15 marzo 2010.
Successivamente il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha approvato con apposite direttive le indicazioni riguardanti i risultati di apprendimento dei percorsi degli istituti professionali. In particolare:
  • la direttiva n. 65 del 28 luglio 2010 ha definito i risultati di apprendimento del primo biennio,
  • la direttiva n. 5 del 16 gennaio 2012 ha definito i risultati di apprendimento del secondo biennio e quinto anno,
  • il decreto interministeriale prot. n. 7428 del 24 aprile 2012 ha definito le modalità per l'ulteriore articolazione delle aree di indirizzo in opzioni,
  • la direttiva n. 70 del 1 agosto 2012 ha definito le linee guida relative alle ulteriori articolazioni delle aree di indirizzo in opzioni.
Ulteriori modifiche sono state introdotte dalla legge n. 107 del 13 luglio 2015 (Riforma "La buona scuola") e successivi decreti attuativi.