In questa sezione
Approfondimenti sulle competenze previste perl'assolvimento dell'obbligo di istruzione

Diritti e doveri dopo la terza media


Nel complesso panorama di modifiche che lo stato italiano ha introdotto nel proprio sistema educativo, va sottolineata l'importanza di due concetti: quello di obbligo di istruzione e quello di diritto-dovere all'istruzione e alla formazione (DDIF).

Che cosa è l'obbligo di istruzione

L'obbligo di istruzione è stato riformulato da una legge del 2006, con la quale si prevede che l'istruzione obbligatoria debba durare per almeno 10 anni.
Tale obbligo, che riguarda, di norma, la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni, si completa, dopo il primo ciclo di istruzione (5 anni di scuola elementare più 3 anni di scuola media), con la frequenza dei primi due anni di un percorso di secondo ciclo di istruzione oppure nell'ambito di un contratto di apprendistato.
 
In pratica, al termine della terza media, per assolvere all'obbligo di istruzione, è possibile scegliere tra:
La legge consente che l'obbligo di istruzione possa essere assolto anche attraverso l'istruzione familiare (o parentale).
In questo caso i genitori devono dimostrare di avere la capacità tecnica ed economica per provvedere direttamente o privatamente ad impartire l'istruzione obbligatoria, dandone comunicazione, da ripetersi ogni anno, al dirigente scolastico della scuola cui l'alunno avrebbe dovuto iscriversi in coerenza con il tipo di studi secondari di secondo grado prescelti.
Il dirigente scolastico che riceve la comunicazione ha l'onere di accertare la fondatezza di tale dichiarazione, oltre che di vigilare sull'effettivo adempimento di tale istruzione.
Inoltre, i genitori sono direttamente responsabili del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento previsti dall'istruzione obbligatoria in quanto l'educazione familiare, come le altre modalità di adempimento dell'obbligo, deve consentire l'acquisizione dei saperi e delle competenze relativi ai primi due anni di istruzione secondaria superiore.
 
Infatti, in linea con gli orientamenti dell'Unione Europea, il nuovo obbligo di istruzione è finalizzato a garantire a tutti i giovani il raggiungimento delle competenze di base necessarie per il loro pieno sviluppo personale, per la costruzione di corrette e significative relazioni con gli altri e per l'esercizio attivo e consapevole dei diritti di cittadinanza.
Si tratta di competenze fondamentali per preparare i giovani alla vita adulta e che costituiscono la base per ulteriori occasioni di apprendimento e per la futura vita lavorativa.
 
I saperi e le competenze che devono essere raggiunti al termine dell'obbligo di istruzione fanno riferimento a quattro assi culturali (asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale) che costituiscono il presupposto per l'acquisizione delle cosiddette competenze chiave di cittadinanza che tutti i cittadini devono poter possedere.
 
Occorre sottolineare che la definizione dei saperi e delle competenze che caratterizzano l'obbligo di istruzione comporta che durante il primo biennio di tutti i percorsi (scolastici e di IeFP) debba essere garantito ad ogni studente il raggiungimento dei medesimi obiettivi.
Ciò assicura l'equivalenza formativa di tutti i percorsi, pur nel rispetto delle specifiche caratteristiche dei diversi ordini, tipi ed indirizzi di studi. (per approfondimenti sugli assi culturali e sulle competenze chiave clicca qui)
 
L'obbligo di istruzione, così come descritto in precedenza, non ha carattere conclusivo per lo studente, in quanto la normativa si pone come obiettivo quello di far conseguire allo studente un titolo di studio di scuola secondaria superiore o una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età.
Questo ulteriore obiettivo si colloca nel quadro delle norme che disciplinano il cosiddetto "diritto-dovere all'istruzione e alla formazione".
Una precisa armonizzazione delle indicazioni normative relative all'obbligo di istruzione e al diritto-dovere all'istruzione e alla formazione non è semplice.
L'interpretazione che qui si propone è quella più vicina alla lettera della normativa.

Che cosa è il diritto-dovere all'istruzione e alla formazione (DDIF)

Il diritto-dovere all'istruzione e alla formazione (conosciuto anche con il suo acronimo DDIF) è stato introdotto nel 2005 e prevede che tutti i giovani, anche se hanno assolto all'obbligo di istruzione (10 anni), proseguano il loro percorso formativo per ulteriori 2 anni o, in alternativa, fino al conseguimento di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età.
 
L'esercizio del diritto-dovere completa, quindi, l'obbligo di istruzione, ed è volto ad assicurare che tutti i giovani possano studiare per un periodo di almeno 12 anni o comunque fino al conseguimento di una qualifica professionale almeno triennale .
Accanto al concetto di dovere, cioè di obbligo, si evidenzia quello di diritto della persona ad avere garantita l'opportunità di raggiungere, in linea anche con le indicazioni dell'Unione Europea, elevati livelli culturali per sviluppare le capacità e le competenze generali e specifiche coerenti con le sue attitudini e le sue scelte personali, al fine di un adeguato inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro.
 
Come per l'obbligo di istruzione, per assolvere al DDIF è possibile scegliere tra:
  • proseguire in un percorso quinquennale di scuola superiore statale o paritaria (istruzione liceale, tecnica o professionale),
  • proseguire in un percorso triennale di istruzione e formazione professionale (IeFP) presso una scuola superiore o presso un centro di formazione professionale; in questo caso (se il percorso formativo è stato regolare a partire dai 6 anni di età, si sono cioè frequentati 5 anni di scuola elementare + 3 anni di scuola media + 3 anni di percorso di IeFP) il conseguimento della qualifica a 17 anni comporta l'assolvimento del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione,
  • entrare nel mondo del lavoro con un contratto di apprendistato. Per saperne di più vedi la sezione Subito al lavoro: apprendistato.

Vigilanza e controllo sull'assolvimento dell'obbligo di istruzione e del DDIF

Responsabili dell'adempimento dell'obbligo di istruzione e del diritto-dovere all'istruzione e formazione sono i genitori o coloro che ne fanno le veci.
 
In caso di abbandono da parte del minore del percorso scolastico/formativo, il Legale rappresentante dell'istituzione scolastica/formativa, verificata l'inadempienza, invia al Sindaco del Comune di residenza o di domicilio temporaneo dell'allievo una specifica segnalazione che consenta la migliore rintracciabilità possibile del minore e della sua famiglia.
 
I genitori, o chi ne fa le veci, saranno, quindi, invitati ad assicurare al minore l'istruzione obbligatoria, anche con il supporto di un consulente di orientamento che li aiuti ad individuare il canale di assolvimento migliore per il ragazzo.