In questa sezione
Le prime utili indicazioni
Alcune riflessioni sul ruolo dei genitori nella scelta scolastica dei figli
Un supporto ai docenti per l’utilizzo della guida
Una breve descrizione dei principali contenuti
Che cosa è l'orientamento e quali sono le figure professionali coinvolte
Eventi di informazione orientativa, giornate di scuola aperta, visite guidate, microstage, etc.
Link utili
Materiale per approfondire il tema dell'orientamento
Un breve elenco di termini e loro definizioni utilizzati nella guida

Glossario

In questa pagina

In alcuni punti della guida sono utilizzati termini e concetti non di uso comune. Per questo è stato predisposto il seguente glossario contenente una loro descrizione di massima, accettata in via generale.

Abilità

v. Conoscenze - Abilità - Competenze

Accompagnamento alle fasi di transizione

v. Consulenza orientativa

Accompagnamento e sostegno al lavoro

I servizi connessi all'accompagnamento e sostegno al lavoro comprendono tutti gli interventi finalizzati all'inserimento lavorativo e, in particolare:
  • interventi di supporto all'auto-promozione e alla ricerca attiva di un'occupazione (ad esempio: stesura del curriculum vitae, lettura critica delle inserzioni di lavoro, simulazione di un colloquio di assunzione),
  • attività finalizzate all'incontro domanda–offerta di lavoro,
  • tutoraggio durante le esperienze di tirocinio,
  • tutoraggio alla creazione d'impresa.

Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam)

E' il sistema formativo che comprende le istituzioni artistiche e musicali italiane riconosciute dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) ai sensi della legge n. 508 del 21 dicembre 1999. Ne fanno parte le Accademie di Belle Arti (statali e legalmente riconosciute), l'Accademia nazionale di danza, l'Accademia nazionale di arte drammatica, gli ISIA (Istituti superiori per le industrie artistiche), i Conservatori e gli Istituti musicali pareggiati. Per ulteriori informaizoni si veda la parte dedicata all'Alta formazione artistica, musicale e coreutica nella sezione Dopo la scuola superiore.

Alternanza scuola-lavoro

v. Tirocini curricolari

Apprendimento formale

Apprendimento che si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato, o di una certificazione riconosciuta, nel rispetto della legislazione vigente in materia di ordinamenti scolastici e universitari (fonte: D.Lgs. 13/2013).

Apprendimento informale

Apprendimento che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell'ambito del contesto di lavoro, famigliare e del tempo libero (fonte: D.Lgs. 13/2013).
Si tratta, cioè, di un apprendimento spesso “casuale” (non necessariamente programmato dall’interessato), legato ad esperienze personali vissute in contesti di vita e di relazione sociale come la famiglia, lo sport, l’associazionismo, gli eventi culturali, la lettura, l’hobbistica e, in generale, in tutte quelle occasioni in cui la persona, coltivando le proprie attitudini e i propri interessi, apprende, in modo spontaneo, conoscenze, abilità e competenze.

Apprendimento non formale

Apprendimento caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi di istruzione e formazione, università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese (fonte: D.Lgs. 13/2013).

Apprendimento permanente

Qualsiasi attività intrapresa dalla persona in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva di crescita personale, civica, sociale e occupazionale (fonte: D.lgs. 13/2013).

Apprendistato

L'apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato, finalizzato a favorire l'occupazione dei giovani. La sua caratteristica principale è il contenuto formativo: il datore di lavoro è, infatti, obbligato ad impartire, o direttamente all'interno dell'azienda o tramite soggetti esterni in possesso di idonei requisiti, le conoscenze e le competenze tecnico-professionali necessarie per svolgere l'attività lavorativa e che vanno ad aggiungersi alle competenze acquisite in ambito scolastico/universitario/di ricerca.
L'apprendistato è articolato in tre tipologie:
  • "apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore" (cosiddetto apprendistato di 1° livello) rivolto a giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, che consente di acquisire un titolo di studio relativo ai percorsi del secondo ciclo di istruzione o del sistema di IFTS;
  • "apprendistato professionalizzante" (cosiddetto apprendistato di 2° livello) rivolto a giovani tra i 18 e i 29 anni che consente il conseguimento della qualifica professionale a fini contrattuali (ma non di un titolo di studio);
  • "apprendistato di alta formazione e ricerca" (cosiddetto apprendistato di 3° livello) rivolto a giovani tra i 18 e i 29 anni e finalizzato al conseguimento di titoli di studio universitari e di alta formazione, compresi i dottorati di ricerca, i diplomi relativi ai percorsi degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e i percorsi di praticantato per l'accesso alle professioni ordinistiche.
La durata della formazione varia a seconda della tipologia di apprendistato applicata.

Attitudine

Predisposizione o inclinazione ad apprendere o svolgere con facilità determinate attività. Generalmente l'attitudine si rivela precocemente e, nella maggior parte dei casi, preesiste all'apprendimento, anche se, in mancanza di una possibilità pratica di espressione può restare latente per tutta la vita.
Si è soliti distinguere attitudini fisiche, di cui fanno parte le capacità sensoriali e motorie (come la precisione, la coordinazione del movimento, la resistenza fisica, la velocità di reazione) e le attitudini psichiche, che comprendono disposizioni favorevoli a una o più facoltà mentali (come la percezione, la memoria, la capacità analitica, sintetica, intuitiva e artistica).
Si ritiene che le attitudini siano determinate dalla combinazione di fattori innati e acquisiti in differenti proporzioni e, in particolare, nelle attitudini di carattere percettivo e motorio sembra prevalere la componente innata, mentre in quelle intellettive risulterebbe determinante il ruolo dell'apprendimento.
L'identificazione delle attitudini personali è utile nella scelta dell'obiettivo formativo e/o professionale; il possesso di determinate attitudini facilita, infatti, il rapido apprendimento e il buon svolgimento di determinate mansioni rispetto ad altre.

Autostima

E' la considerazione che una persona ha di se stessa; un individuo è portato ad apprezzare se stesso tramite l'autoapprovazione del proprio valore personale che può dipendere sia da fattori interni, cioè dalla soggettiva visione che quell'individuo ha della realtà e di sé, sia da fattori esterni, come ad esempio i successi che ottiene e la qualità dei "messaggi" che riceve dal contesto.
L'autostima ha la caratteristica fondamentale di essere una percezione prettamente soggettiva e, in quanto tale, non stabile nel tempo ma dinamica e mutevole. Il senso di autostima deriva principalmente dalle relazioni che ogni persona interiorizza e rielabora. Questo comporta che le persone influenzano in continuazione il loro senso di autostima e a loro volta sono influenzate da esso.
Sebbene la parola stima abbia di per sé una connotazione positiva, essa deve essere associata ai termini "alta" o "bassa" per rendere comprensibile il livello di valore che ciascuno dà a se stesso.
Alcuni esperti sostengono che la stima di sé origini dal confronto tra l'immagine che ciascuno ha di se stesso e l'immagine di ciò che si vorrebbe essere. In questo senso, tanto più il "come siamo" è lontano da il "come vorremmo essere", tanto più ci sentiamo come persone di minor valore e proviamo insoddisfazione nei nostri confronti.

Bilancio attitudinale e di esperienze

Rientra tra i servizi di orientamento ed è finalizzato ad accompagnare e sostenere l'utente nell'approfondimento della conoscenza di sé, delle proprie risorse, esperienze e potenzialità per la definizione di un progetto personale realistico e coerente con i propri interessi, caratteristiche ed attitudini e in relazione alle opportunità formative e professionali individuate.

Bilancio di competenze professionali

Rientra tra i servizi di orientamento ed è volto ad accompagnare l'utente nell'acquisizione di una maggiore consapevolezza delle proprie competenze e della loro trasferibilità in altri contesti di lavoro al fine di definire un personale progetto di riqualificazione e/o inserimento/reinserimento lavorativo. Diventa quindi un efficace "check up" professionale che consente di avere una fotografia rapida e concreta sugli aspetti determinanti del patrimonio professionale posseduto dalla persona. Inoltre, costituisce una base fondamentale per l'accesso al percorso di certificazione nazionale delle competenze previsto dal D.Lgs. 13/2013.
 

Centri di Formazione Professionale (CFP)

v. Istituzioni formative accreditate

Centri per l'Impiego (CPI)

Strutture pubbliche gestite dalle Province che forniscono a titolo gratuito servizi di sostegno all'incontro tra domanda e offerta di lavoro, rivolgendosi sia alle persone in cerca di lavoro (o che vogliono cambiarlo) sia alle imprese che cercano lavoratori. I CPI offrono servizi di accoglienza, informazione, orientamento, preselezione e selezione, accompagnano con dispositivi di sostegno l'inserimento lavorativo e formativo delle fasce svantaggiate, forniscono al territorio un punto di riferimento per i servizi e le attività di progettazione, promozione e realizzazione degli interventi a sostegno dell'occupazione.
 

Certificazione delle competenze

Procedura effettuata da parte di un soggetto abilitato (per esempio: scuole, enti di formazione, università, enti pubblici o privati riconosciuti ai sensi di legge), finalizzata al formale riconoscimento delle competenze - acquisite dalla persona in contesti formali, anche in caso di interruzione del percorso formativo, o in contesti non formali e informali - in riferimento ai livelli essenziali delle prestazioni e agli standard minimi previsti dalla norma.
La procedura di certificazione delle competenze si conclude con il rilascio di un certificato conforme agli standard definiti dalla norma, avente valore anche presso soggetti diversi da quello che l'ha rilasciato. La certificazione favorisce la mobilità geografica, professionale, scolastica e formativa delle persone (fonte: D.Lgs. 13/2013).
 

CLIL (Content and Language Integrated Learning)

Il CLIL, acronimo della definizione inglese Content and Language Integrated Learning, indica una metodologia didattica che prevede l'insegnamento di materie non linguistiche (per esempio, matematica, economia, geografia, storia) in una lingua straniera. Il CLIL ha, quindi, l'obiettivo, di sviluppare conoscenze disciplinari insieme a competenze linguistiche e abilità comunicative.
Il sito della Commissione Europea – sezione "Multilinguismo" elenca una serie di vantaggi circa l'utilizzo della metodologia CLIL:
  • sviluppa abilità di comunicazione interculturale
  • aiuta ad acquisire una visione interculturale ed una mentalità multilinguistica
  • fornisce opportunità concrete per studiare il medesimo contenuto da diverse prospettive
  • permette di acquisire la specifica terminologia disciplinare in un'altra lingua
  • migliora le competenze linguistiche e le abilità di comunicazione orale
  • diversifica la metodologia di apprendimento in aula
  • aumenta la motivazione dello studente.
Grazie a questi aspetti, si ritiene che il CLIL possa sviluppare negli studenti competenze linguistiche più "spendibili" e quindi una maggiore disponibilità alla mobilità per studio o per lavoro.
 

Common European Framework of Reference for Languages (CEFR)

v. Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER)

Conoscenze - Abilità - Competenze

Le conoscenze indicano l'insieme di saperi, fatti, informazioni, nozioni, principi, teorie e pratiche relativi ad un settore di studio o professionale e acquisiti nei vari contesti di vita e di apprendimento. Possono, quindi, essere sia teoriche (ad esempio la conoscenza di un teorema matematico), che pratiche (ad esempio, la conoscenza delle fasi necessarie per assemblare un pezzo meccanico).

Le abilità indicano le capacità di applicare le conoscenze per portare a termine un determinato compito; sono sia di tipo cognitivo (cioè implicano l'uso del pensiero logico, intuitivo e creativo, per esempio: saper risolvere un problema di geometria), sia di tipo pratico (cioè implicano la capacità manuale e l'uso di metodi, strumenti e materiali, per esempio: saper montare un pezzo meccanico).

Le competenze indicano la comprovata capacità di utilizzare in situazioni di studio o di lavoro e nello sviluppo professionale e/o personale un insieme strutturato di conoscenze e abilità, acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o informale. Attraverso la competenza emerge la componente operativa della conoscenza coordinata all'abilità e combinata con le proprie capacità personali, sociali e/o metodologiche.
Le competenze, come insieme di conoscenze, abilità e atteggiamenti, consentono ad un individuo di ottenere risultati funzionali al proprio adattamento ai diversi contesti, che si manifesta come capacità di affrontare i problemi della vita (a scuola, al lavoro, con gli amici, nello sport, ecc.).
Esse diventano un indicatore della capacità di assumere responsabilità e autonomia per gestire situazioni contraddistinte anche da un certo livello di complessità.
 
Dai documenti elaborati a livello nazionale ed europeo vengono utilizzate anche altre espressioni che possono basarsi su significati diversi del termine competenza. Per esempio:
 
  • Competenze di base: costituiscono le risorse fondamentali necessarie ad una persona per lo sviluppo di un proprio percorso individuale, di studio e professionale. Capacità di lettura, scrittura, calcolo e le conoscenze in campo scientifico e tecnologico sono considerate, anche in ambito europeo, come la base necessaria per ulteriori studi e un bagaglio essenziale per il lavoro e l'integrazione sociale. Tali competenze stanno diventando ancora più importanti con la rivoluzione digitale, che ha creato nuove forme di lettura e scrittura e diversificato le fonti di informazione.

    Lo sviluppo di un'ampia gamma di competenze di base è oggi obiettivo congiunto, ciascuno nel proprio ambito, della scuola, della formazione professionale e dell'università.
  • Competenze tecnico professionali: sono costituite dai saperi e dalle conoscenze tecniche e operative necessari per l'esercizio delle attività richieste nei diversi ambiti professionali.
  • Competenze trasversali: si intendono quelle caratteristiche personali (per esempio: comunicative, relazionali, di problem solving, ecc.) che entrano in gioco per rispondere alle diverse richieste dell'ambiente formativo, lavorativo e sociale; sono ritenute fondamentali in quanto consentono alla persona di trasformare una conoscenza in un comportamento efficace in un contesto specifico.

    Con questo termine si indicano, pertanto, capacità di carattere generale e ad ampio spettro, non specifiche di una professione o di un sistema organizzativo ed applicabili a compiti e ambiti diversi. Si tenga conto che le competenze trasversali stanno diventando sempre più richieste dall'attuale mercato del lavoro, a volte in misura maggiore rispetto alle competenze tecnico-professionali. Per approfondire, si veda la sezione dedicata alle competenze trasversali.

Consulente di orientamento

Il consulente di orientamento è uno specialista in grado di instaurare una proficua relazione con l'utente per approfondirne i bisogni, individuarne le potenzialità e sostenerlo nella ricerca delle soluzioni possibili e nella costruzione di un fattibile progetto professionale o formativo. Possiede, inoltre, una profonda conoscenza delle opportunità del sistema scolastico, formativo e del mercato del lavoro.
Il consulente interviene svolgendo, normalmente, le seguenti attività: eroga l'ampia gamma dei servizi di orientamento (dall'informazione alla consulenza orientativa), gestisce i servizi orientativi rivolgendoli o al singolo individuo o a piccoli gruppi, impiega strumenti specifici (test, bilancio di competenze, ecc.), attiva relazioni di collaborazione con operatori di altri servizi presenti sul territorio, individuando quelli a cui l'utente può ulteriormente rivolgersi e facendo in modo che da parte di questi sia assicurata una effettiva presa in carico dell'utente stesso.

Consulenza orientativa - Informazione orientativa - Formazione orientativa - Accompagnamento alle fasi di transizione

Numerosi sono i servizi che possono essere erogati nell'ambito dell'orientamento. In particolare, tali servizi possono essere raggruppati in quattro macrotipologie di intervento:
  • Consulenza orientativa: prevede un esame approfondito delle problematiche e delle caratteristiche dell'utente. Obiettivo di questa azione consiste nel sostenere le persone in una migliore conoscenza delle proprie capacità e aspirazioni, nel supportare i loro processi decisionali e di cambiamento, nello sviluppare le loro capacità di analisi e di valutazione delle competenze in funzione di un progetto o di una scelta in ambito formativo e professionale, nel potenziare le loro abilità al fine di renderle maggiormente in grado di mettere in atto i propri progetti formativi/professionali. Nello specifico, possono essere previsti, a seconda delle esigenze dell'utente e della sua situazione, colloqui individuali di orientamento, bilancio attitudinale e di esperienze e bilancio di competenze professionali.
  • Informazione orientativa: riguarda gli interventi volti a sviluppare nella persona capacità di attivazione, ricerca, acquisizione, implementazione, interpretazione e rielaborazione delle conoscenze utili al raggiungimento di un obiettivo formativo/professionale specifico e alla comprensione del contesto socio-istituzionale e produttivo. Rientrano, quindi, tutte le attività che facilitano la conoscenza dei sistemi formativi e dei contesti socio-istituzionali e produttivi, nonché la trasmissione di informazioni su opportunità di studio e di lavoro. L'informazione orientativa si concretizza nell'erogazione di azioni prevalentemente front-office, di interazione diretta con gli utenti.
  • Formazione orientativa: riguarda interventi, generalmente destinati a piccoli gruppi, volti a far acquisire e sviluppare nella persona competenze orientative e auto-orientative attraverso attività centrate sulle scelte formative e professionali. Tali interventi riguardano, in generale: lo sviluppo di abilità sociali e di competenze trasversali, il supporto alla definizione delle scelte formative e alla costruzione della propria identità professionale, il sostegno all'autoimprenditorialità, l'aiuto al reperimento autonomo da parte dell'utente delle informazioni necessarie per definire un proprio progetto personale/professionale.
  • Accompagnamento a specifiche esperienze di transizione: indica le attività volte a sostenere nella persona lo sviluppo di competenze e capacità di decisione e di controllo attivo sull'esperienza formativa e lavorativa in essere, al fine di prevenire rischi di insuccesso. Sono comprese, altresì, le attività volte a supportare le persone nelle fasi di transizione tra diversi canali (scuola, formazione, università, lavoro, inclusione sociale). Assolve quindi al compito:
    • sia di affiancare i giovani nelle esperienze di passaggio tra canali formativi,
    • sia di accompagnare l'inserimento e il reinserimento lavorativo dei cittadini, attraverso azioni personalizzate di mediazione tra la persona e i contesti sociali di riferimento (vedi anche Accompagnamento e sostegno al lavoro).

Coping

Il concetto di coping, che può essere tradotto con "capacità di risolvere i problemi", indica l'insieme di strategie intellettive e comportamentali messe in atto per fronteggiare una certa situazione critica.
Tali strategie si riferiscono non soltanto alla risoluzione pratica dei problemi, ma anche alla gestione delle emozioni e dello stress che tali problemi possono suscitare. Questi due aspetti sono ugualmente importanti; infatti non è sufficiente avere soltanto l'abilità di risolvere concretamente il problema, ma occorre anche una buona capacità di gestire le emozioni che quel problema scatena.
Ad esempio, non è sufficiente trovare la soluzione per una difficoltà in campo lavorativo se permane lo stato d'ansia derivato da quella difficoltà, così come non è sufficiente affrontare serenamente una situazione critica senza attivare le abilità pratiche necessarie per risolverla.
Di conseguenza, è necessario sviluppare sia l'abilità di gestire in modo pratico il problema, sia l'abilità di gestire le emozioni che ne derivano.
Pertanto, il coping è una strategia fondamentale per il raggiungimento del benessere fisico ed emotivo e presuppone un' attivazione comportamentale dell'individuo che lo renda protagonista della situazione e non soggetto passivo.

Crediti formativi

Con il termine credito formativo si intende un insieme di abilità e competenze acquisite attraverso esperienze di formazione formale (percorsi di studio/percorsi formativi, anche interrotti) e di formazione informale e non formale (attività di volontariato, visite all'estero, ricerche sul campo, studi personali, etc.) e/o esperienze di lavoro; pertanto, il credito formativo diventa un valore assegnabile ad un segmento di formazione o ad un'esperienza individuale (lavorativa, di volontariato, ecc.) che può essere riconosciuto, nell'ambito di un percorso di formazione, come competenza che l'individuo ha già acquisito (fonte: Isfol).
Il loro riconoscimento li rende "capitalizzabili" e utilizzabili in vista del conseguimento di diplomi, attestati o certificazioni.
Perché un credito sia effettivamente riconoscibile occorre un sistema di certificazione organizzato e formalizzato.

Curriculum Vitae (CV)

E' un documento necessario per cercare lavoro in quanto costituisce la prima fonte informativa in base alla quale un datore di lavoro, o un selezionatore, decide se è interessato ad esaminare un candidato.
Descrive le competenze e le esperienze individuali maturate in diversi ambiti, sia formativi sia professionali ed è, in genere, suddiviso in quattro sezioni: dati anagrafici, esperienze professionali, esperienze formative, altre informazioni che valorizzano le competenze personali (capacità tecniche, capacità trasversali, etc.).
Il curriculum va sempre aggiornato e impostato in base alle caratteristiche dell'occupazione per la quale ci si candida. Deve essere accompagnato da una lettera di presentazione che sottolinea l'interesse e la motivazione del candidato per la posizione richiesta.
Può avere diversi formati ma sempre più spesso è espressamente richiesto il formato Europeo oppure Europass; per questo ci si può rivolgere ad un operatore accreditato ed elaborare insieme il proprio curriculum vitae.

Didattica orientativa

E' un'impostazione dell'insegnamento disciplinare che ha come obiettivo quello di sviluppare competenze auto-orientative nello studente. E', infatti, finalizzata a far acquisire non solo conoscenze e capacità di base, abilità cognitive, logiche e tecnico-professionali, ma anche competenze trasversali necessarie a rafforzare le attitudini e favorire le vocazioni, rendendo l'allievo consapevole di sé, delle proprie potenzialità ed in grado di autovalutarsi e di assumere decisioni autonome e responsabili.
La didattica orientativa richiede che i docenti mettano in campo competenze non solo di tipo disciplinare ma soprattutto competenze metodologiche, relazionali, di progettazione, di monitoraggio e di controllo dei processi formativi.
La didattica orientativa riguarda tutti i cicli scolastici (dalla scuola materna alla scuola superiore), ma anche l'istruzione universitaria, l'educazione degli adulti, la formazione continua.

Dispersione scolastica

Il termine fa riferimento ad un fenomeno complesso, oltre che per la pluralità di cause che lo determinano, anche per i diversi modi in cui si manifesta e che comprendono, oltre all'evasione ed all'abbandono scolastico, anche mancati ingressi, ripetenze, bocciature, assenze ripetute e frequenze irregolari, basso rendimento, disagio scolastico, e, in generale, tutte quelle situazioni che determinano interruzioni e rallentamenti nel normale percorso scolastico prima del conseguimento del titolo finale; tali aspetti possono determinare l'esposizione dei minori verso aree sociali "a rischio".

Può essere utile chiarire brevemente il significato di alcuni di questi termini inclusi nel concetto di dispersione.

Evasione scolastica: inosservanza dell'obbligo di istruzione che, normativamente, è fissato in almeno 10 anni (legge 296 del 27/12/2006). La responsabilità dell'adempimento dell'obbligo di istruzione è in capo ai genitori del minore o a chi ne fa le veci, i quali, in caso di mancato adempimento, possono essere soggetti a sanzione.

Abbandono scolastico: riferito ad adolescenti non più in obbligo di istruzione ma ancora soggetti al diritto-dovere di istruzione e formazione (DDIF) che interrompono il percorso di studi della scuola secondaria di secondo grado o dell'istruzione e formazione professionale almeno triennale prima del conseguimento del titolo e comunque entro il compimento dei 18 anni di età.

Insuccesso scolastico: si manifesta attraverso situazioni diverse, ad esempio bocciature, ripetenze, disagio, disinteresse, scarso rendimento, sfiducia nella scuola, scarsa considerazione dell'importanza dell'apprendimento nella vita, mancata realizzazione delle potenzialità, ecc.) e può portare sia all'interruzione degli studi senza conseguimento del titolo sia al conseguimento di attestati inadeguati ad affrontare i cicli successivi o l'inserimento nel mercato del lavoro.

Dote Unica Lavoro della Regione Lombardia

Si basa sulla possibilità di accedere a percorsi personalizzati in relazione al proprio livello di occupabilità; è finalizzata a rispondere alle esigenze delle persone nelle diverse fasi della propria vita professionale attraverso un'offerta integrata e personalizzata di servizi definiti da standard regionali. Per accedere alla dote è necessario rivolgersi ad un operatore accreditato. Sul portale dedicato dalla Regione Lombardia è possibile trovare informazioni e approfondimenti (fonte: Regione Lombardia).

Dote Scuola della Regione Lombardia

E' un sostegno economico per accompagnare il percorso educativo degli studenti dai 6 ai 18 anni che frequentano scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado e i percorsi triennali di formazione professionale.
Si articola in diverse modalità di intervento la cui erogazione viene annualmente definita da specifiche direttive regionali. Per ulteriori approfondimenti si veda la sezione dedicata della guida.

European Qualification Frameworks (EQF) – Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente

L'EQF è un sistema comune europeo di riferimento utilizzato per collegare fra loro i sistemi e i quadri nazionali delle qualifiche di Paesi diversi.
Nasce, infatti, da una Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 con l'obiettivo di istituire un "dispositivo di traduzione tra i diversi sistemi delle qualifiche e i rispettivi livelli, sia per l'istruzione generale e superiore sia per l'istruzione e la formazione professionale".
Ciò consente "di migliorare la trasparenza, la comparabilità e la trasferibilità delle qualifiche dei cittadini rilasciate secondo le prassi esistenti nei vari Stati membri".
In pratica, il sistema, articolato in otto livelli, è finalizzato a rendere i titoli di studio e le competenze acquisite nei diversi Paesi europei più comprensibili, riconoscibili e confrontabili, facilitando studenti e lavoratori nello spostamento tra istituzioni di istruzione e formazione all'interno dello stesso Paese o da un Paese all'altro o nella ricerca o cambiamento del lavoro favorendo così la mobilità e l'integrazione sociale dei cittadini europei.
In Italia, la Conferenza permanente Stato-Regioni ha assunto, il 20 dicembre 2012 l'Accordo sulla referenziazione del sistema italiano delle qualificazioni al quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (EQF) che ha consentito di collocare i titoli di studio e professionali italiani, da quelli acquisiti al termine dell'istruzione obbligatoria a quelli ottenuti ai livelli più elevati dell'istruzione, della formazione accademica e della formazione professionale, nell'ambito degli otto livelli previsti dal Quadro Europeo, come riportato nella seguente tabella.

Livello
EQF
Tipologia di qualificazione
1 Diploma di licenza conclusiva del 1° ciclo di istruzione
2 Certificato delle competenze di base acquisite in esito all'assolvimento dell'obbligo di istruzione
3 Attestato di qualifica di operatore professionale
4 Diploma professionale di tecnico
Diploma liceale
Diploma di istruzione tecnica
Diploma di istruzione professionale
Certificato di specializzazione tecnica superiore
5 Diploma di tecnico superiore
6 Laurea
Diploma accademico di primo  livello
7 Laurea magistrale
Diploma accademico di secondo livello
Master universitario di primo livello
Diploma accademico di specializzazione (I)
Diploma di perfezionamento o Master (I)
8 Dottorato di ricerca
Diploma accademico di formazione alla ricerca
Diploma di specializzazione
Master universitario di secondo livello
Diploma accademico di specializzazione (II)
Diploma di perfezionamento o Master (II)
Una nuova Raccomandazione del Consiglio d'Europa del 22 maggio 2017 ha rivisto e aggiornato il sistema dell'EQF, in coerenza con l'evoluzione nei diversi Stati membri, dei sistemi dell'istruzione, della formazione, del mercato del lavoro e della società civile, anche al fine di favorire tra tali diversi sistemi un migliore dialogo.
Nel quadro EQF gli otto livelli di riferimento sono descritti in termini di risultati di apprendimento, delineati secondo tre categorie: Conoscenze, Abilità e Responsabilità e autonomia (vale a dire capacità di applicare le conoscenze e le abilità in modo autonomo e responsabile).

A seguito della Raccomandazione del Consiglio d'Europa del 2017, in Italia è stato approvato il Quadro Nazionale delle Qualificazioni, elaborato sulla base degli 8 livelli europei dell'EQF.

Formazione formale

v. Apprendimento formale

Formazione informale

v. Apprendimento informale

Formazione non formale

v. Apprendimento non formale

Formazione orientativa

v. Consulenza orientativa 

Informazione orientativa

v. Consulenza orientativa

Istituti di Istruzione Superiore (IIS)

Sono così denominati gli istituti scolastici che offrono diverse tipologie di percorsi: di istruzione liceale, di istruzione tecnica, di istruzione professionale. E' sufficiente che presso l'istituto scolastico siano attive anche solo due tipologie di istruzione per poter essere definito IIS.

Istituti Tecnici Superiori (ITS)

Gli Istituti Tecnici Superiori sono "scuole ad alta specializzazione tecnologica", nate per rispondere alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche. Costituiscono il segmento di formazione terziaria non universitaria e offrono percorsi nell'ambito di 6 aree considerate prioritarie per lo sviluppo economico e la competitività del Paese, vale a dire:
  • efficienza energetica
  • mobilità sostenibile
  • nuove tecnologie della vita
  • nuove tecnologie per il made in Italy (sistemi meccanica, moda, alimentare, servizi alle imprese)
  • tecnologie innovative per i beni e le attività culturali
  • tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
Per accedere ai percorsi di ITS occorre essere in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore e avere una buona conoscenza della lingua inglese e dell'informatica.
I percorsi hanno, di norma, una durata biennale (si articolano in 4 semestri) con un numero di ore formative complessive di 1800/2000, ma possono essere istituiti anche percorsi di 6 semestri. Il 50% dei docenti deve provenire dal mondo del lavoro e delle professioni. È previsto lo svolgimento obbligatorio di uno stage per almeno il 30% della durata del monte ore complessivo. Si concludono con verifiche finali, condotte da commissioni d'esame costituite da rappresentanti della scuola, dell'università, della formazione professionale ed esperti del mondo del lavoro.
Alla fine del percorso, il titolo rilasciato è il diploma di tecnico superiore con l'indicazione dell'area tecnologica e della figura nazionale di riferimento e con la certificazione delle competenze corrispondenti al quadro europeo delle qualifiche (V livello EQF per i percorsi di quattro semestri).
Per ulteriori informazioni si veda la parte dedicata all'Istruzione Tecnica Superiore nella sezione della guida Dopo la scuola superiore.

Istituzioni formative accreditate

Sono così denominate in quanto la Regione in cui hanno sede le ha riconosciute in possesso di specifici requisiti di qualità definiti sia a livello nazionale che regionale, relativi in particolare agli aspetti didattici e alla disponibilità di risorse professionali e strutturali adeguate per svolgere attività di formazione.
In sostanza, l'accreditamento è l'atto con cui si riconosce ad un organismo la possibilità di proporre e realizzare interventi di formazione, anche finanziati con risorse pubbliche, finalizzati al conseguimento di titoli e/o di certificazioni riconosciuti su tutto il territorio nazionale.
Le istituzioni formative accreditate che realizzano percorsi per adolescenti di durata triennale e finalizzati al conseguimento di qualifiche professionali sono denominate anche Centri di Formazione Professionale (CFP). (vedi anche Operatori accreditati).
 

Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS)

I corsi IFTS sono finalizzati a creare figure professionali con competenze tecniche coerenti con le richieste provenienti dal mondo del lavoro pubblico e privato, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese e ai settori interessati da innovazioni tecnologiche e dalla internazionalizzazione dei mercati.
Si rivolgono a giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, in possesso di uno dei seguenti titoli:
  • diploma di istruzione secondaria superiore
  • diploma professionale di tecnico (IeFP)
  • attestato di competenza di III livello europeo conseguito nei percorsi di IeFP antecedenti all'anno formativo 2009/2010
L'accesso è consentito anche a coloro che sono in possesso dell'ammissione al quinto anno dei percorsi liceali, nonché a coloro che non sono in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore, previo accreditamento delle competenze acquisite in precedenti percorsi di istruzione, formazione e lavoro successivi all'assolvimento dell'obbligo di istruzione.
I corsi IFTS sono generalmente articolati in 2 semestri con un monte ore complessivo di 800/1000 ore; prevedono un periodo di stage per almeno il 40% del monte ore complessivo; si concludono con verifiche finali delle competenze acquisite.
Al temine del percorso viene rilasciato un certificato regionale di specializzazione tecnica superiore corrispondente al IV livello europeo delle competenze (IV livello EQF – European Qualification Frameworks). Per ulteriori informazioni si veda la parte dedicata all'Istruzione e Formazione Tecnica Superiore nella sezione della guida Dopo la scuola superiore.

Lavoro di gruppo

In ambito scolastico e formativo si può definire lavoro di gruppo un determinato compito o attività assegnata a un insieme limitato di studenti (di norma da tre a sei), che comprende la pianificazione del compito, la sua realizzazione, la gestione delle relazioni interne al gruppo e la valutazione del risultato finale.
Il lavoro di gruppo prevede sempre un certo livello di reciprocità, interazione e scambio di informazioni e conoscenze tra i singoli studenti finalizzato all’esecuzione del compito (fare insieme), nonché un legame di gruppo che si definisce tra i partecipanti, basato sul senso di appartenenza e sulla condivisione di bisogni, aspettative e relazioni (stare insieme).

In questo tipo di attività l’insegnante ha il ruolo di organizzare il lavoro di gruppo (definire il compito finale, preparare i materiali, pianificare le fasi di lavoro e i tempi) e facilitare i processi di apprendimento cooperativo.

Motivazione

La motivazione riveste un ruolo centrale nella vita dell'essere umano: è il motore delle azioni di un individuo, la molla che ne spiega le scelte, le aspirazioni e il grado di impegno nello svolgimento di un compito (Maslow).

Ordini e collegi professionali

Sono enti di diritto pubblico, sottoposti, nella maggior parte dei casi, alla vigilanza del Ministero della Giustizia. Sono stati istituiti allo scopo di garantire il cittadino rispetto alla competenza e alla professionalità dei propri iscritti, dei quali curano anche l'aggiornamento continuo.
Infatti, per l'esercizio di alcune professioni è necessario far parte di tali ordini o collegi, previa acquisizione dell'idonea abilitazione professionale attraverso il superamento di un esame di stato che, per alcune categorie, può essere affrontato solo dopo aver svolto un periodo di praticantato.
A solo titolo esemplificativo si elencano alcune professioni per l'esercizio delle quali è richiesta l'iscrizione ad ordini o collegi: professioni legali (avvocati, notai, ...), professioni sanitarie (medici, farmacisti, infermieri, ...), agenti di cambio, agronomi, agrotecnici, periti agrari, periti industriali, geometri, architetti, ingegneri, assistenti sociali, psicologi, biologi, chimici, consulenti del lavoro, dottori commercialisti, giornalisti, etc.

Operatori accreditati

Soggetti, pubblici o privati, che erogano servizi formativi e/o servizi per il lavoro nel rispetto di un sistema di accreditamento regionale che garantisce il possesso di determinati requisiti tecnici e strutturali, nonché di competenze professionali necessarie per lo svolgimento dei servizi stessi.
La Regione Lombardia ha istituito un Albo degli operatori accreditati per l'erogazione di servizi di istruzione e formazione ed un Albo degli operatori accreditati per l'erogazione di servizi al lavoro.
L'accreditamento e la conseguente iscrizione ai suddetti Albi è condizione necessaria per l'accesso ai finanziamenti pubblici.

Orientamento

Comprende un insieme di interventi di carattere informativo, formativo, consulenziale e di accompagnamento forniti da esperti e finalizzati a sostenere gli utenti nella definizione dei propri percorsi personali di formazione e lavoro, a sostenerli durante il processo di inserimento o reinserimento occupazionale ed a promuovere, in generale, le loro competenze auto-orientative.
Obiettivo dell'orientamento è quello, quindi, di favorire nel soggetto la ricerca e la comprensione della propria identità e del proprio ruolo in una determinata realtà, al fine di attivare e facilitare la sua capacità di effettuare scelte autonome, consapevoli, efficaci e congruenti con il contesto.
Con la Risoluzione del Consiglio d'Europa del 21/11/2008 è stato introdotto il concetto di orientamento permanente (poi ripreso anche a livello nazionale) riconosciuto come diritto permanente di ogni persona - di qualsiasi età - di ricevere servizi, erogati da soggetti professionalmente competenti, attraverso i quali sviluppare specifiche capacità necessarie per fronteggiare e controllare le proprie scelte formative, lavorative e post-lavorative.

Orientatore

v. Consulente di orientamento
 

Peer education

L’educazione tra pari costituisce una strategia di apprendimento che si propone di sfruttare la naturale propensione degli adolescenti a scambiarsi informazioni, conoscenze, emozioni ed esperienze tra coetanei.
Nella peer education sono i ragazzi a diventare protagonisti attivi del processo di apprendimento, confrontandosi fra loro, scambiandosi punti di vista ed esperienze, ascoltando le testimonianze di coetanei che raccontano come è stato vissuto e affrontato un determinato problema e quali soluzioni sono state adottate.
La peer education permette di rinforzare sia le competenze cognitive (apprendere nuove conoscenze e informazioni specifiche) sia le competenze relazionali (comunicare, confrontarsi con gli altri, ascoltare, esprimere un’opinione), utilizzando anche il gruppo di pari come strumento di crescita e di cambiamento.
In questo tipo di approccio gli adulti (insegnanti, educatori, formatori) svolgono soprattutto un ruolo di supporto e di accompagnamento al confronto tra coetanei.

Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (PCTO)

Dall’anno scolastico 2018/2019 i percorsi di alternanza scuola-lavoro realizzati nelle scuole secondarie di secondo grado sono stati ridenominati in “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” (PCTO). Come i precedenti anche i nuovi percorsi prevedono di integrare l’apprendimento in aula con un monte ore dedicato ad esperienze formative in ambiti lavorativi e realtà del mondo professionale, ma con un obiettivo prioritario più complesso: favorire negli studenti lo sviluppo di competenze trasversali (comunemente indicate nella scuola e nel mondo del lavoro come soft skills), funzionali alla loro crescita personale e alla loro futura occupabilità.
I percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento possono, quindi, consentire allo studente di acquisire o potenziare, in stretto raccordo con i risultati di apprendimento, le competenze tipiche dell’indirizzo di studi prescelto e le competenze trasversali per un consapevole orientamento al mondo del lavoro e/o alla prosecuzione degli studi.
Tali competenze permettono di arricchire il patrimonio culturale e professionale degli studenti con una serie di conoscenze, abilità e atteggiamenti personali utili per rispondere alle esigenze
  • sia di nuovi sistemi economici sempre più complessi, competitivi e in continua e rapida trasformazione,
  • sia individuali, al fine di maturare un atteggiamento di graduale e maggiore consapevolezza delle proprie vocazioni, di orientarsi rispetto alle aree economiche e professionali che caratterizzano il mondo del lavoro e di valutare meglio le proprie aspettative per il futuro in funzione del contesto di riferimento e della realizzazione del proprio progetto personale e sociale.
Le competenze trasversali su cui i percorsi si focalizzano rientrano nell’ambito delle competenze chiave per l’apprendimento permanente dell’Unione Europea, in particolare:
I percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento sono attuati in collaborazione con enti pubblici e privati, associazioni culturali e sportive, organizzazioni di volontariato e imprese e possono prevedere l’inserimento in contesti extrascolastici e professionali, ma anche attività preparate con esponenti del mondo del lavoro (incontri con imprenditori ed esperti del mercato del lavoro, visite aziendali, simulazioni di impresa, progetti di imprenditorialità, ecc.). La loro realizzazione si sviluppa preferibilmente nel periodo di svolgimento delle lezioni ma può estendersi anche ai periodi di sospensione delle attività didattiche (per es. durante le vacanze estive). Il monte ore minimo previsto è così stabilito:
Licei: 90 ore nel triennio
Istituti Tecnici: 150 ore nel triennio
Istituti Professionali: 210 ore a partire dal secondo anno.
(Fonte: DM 774 del 04/09/2019 “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento – Linee guida”)

Problem solving

E' un termine inglese che può essere tradotto come "soluzione di un problema".
Indica un processo cognitivo complesso messo in atto da un individuo per analizzare una situazione problematica e trovare una soluzione. Richiede la messa in atto e il controllo di abilità mentali, sociali e relazionali funzionali ad affrontare problemi di ogni genere (da quelli pratici e organizzativi, a quelli comunicativi e relazionali) in modo positivo ed efficace.
Varie sono le tecniche e le modalità di problem solving, per esempio: le prove per tentativi ed errori, la creatività, la ricerca di punti di vista alternativi, il brainstorming, le analogie, etc…. Tutte queste tecniche richiedono comunque un processo sequenziale: analizzare la situazione per identificare il problema e individuarne le cause; ideare, definire e valutare strategie alternative; considerare eventuali rischi oltre che i risultati raggiungibili; scegliere la soluzione ritenuta ottimale.
Il problem solving è tra le competenze trasversali più richieste nell'attuale mercato del lavoro.

Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER)

Il Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER) o, in inglese, Common European Framework of Reference for Languages (CEFR), è un sistema descrittivo di classificazione delle competenze linguistiche, formulato dal Consiglio d'Europa come strumento condiviso per valutare il livello di competenza linguistica acquisito da chi studia le lingue straniere in Europa, anche al fine di favorire la mobilità per formazione o per lavoro.
Tale strumento si articola in sei livelli di competenza linguistica (elementare A1/A2; intermedio B1/B2; avanzato C1/C2). Ciascuno dei sei livelli descrive i diversi ambiti di competenza linguistica raggiunta: comprensione nella lettura (comprensione di elaborati scritti), comprensione nell'ascolto (comprensione della lingua parlata), produzione scritta e orale (elaborazione di testi e conversazione).
La conoscenza dei livelli previsti dal QCER consente di indicare le proprie competenze linguistiche nel curriculum vitae. A tale proposito è stata messa a punto una griglia di autovalutazione che descrive nello specifico le competenze per i sei livelli, disponibile sul sito di Europass all'indirizzo internet https://www.coe.int/en/web/common-european-framework-reference-languages/table-2-cefr-3.3-common-reference-levels-self-assessment-grid

Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente

v. European Qualification Frameworks (EQF)

Quadro Nazionale delle Qualificazioni (QNQ)

A seguito della Raccomandazione del Consiglio d'Europa del 2017, che ha istituito il nuovo Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (EQF), in Italia è stato approvato, con decreto interministeriale dell'8 gennaio 2018, il Quadro Nazionale delle Qualificazioni, elaborato sulla base degli 8 livelli europei dell'EQF e dei relativi descrittori. Il "Rapporto italiano di referenziazione delle qualificazioni al quadro europeo EQF - Aggiornamento 2022 - Manutenzione 2022", inoltre, ha implementato il QNQ rendendolo più inclusivo, in particolare introducendo dei sub-descrittori basati su criteri specifici che ampliano i descrittori dell'EQF.

Quadro regionale standard professionali (QRSP)

Il quadro regionale degli standard formativi (QRSP) adottato dalla Regione Lombardia è un repertorio che definisce e classifica i profili professionali presenti nel mondo del lavoro lombardo, declinati in competenze e raggruppati in 24 settori economico-professionali, in coerenza con il "Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali" e con il "Sistema Nazionale di certificazione delle competenze" (d.lgs. n. 13 del 16 gennaio 2013 e decreto interministeriale del 30 giugno 2015).
Per ulteriori approfondimenti si veda il sito della Regione alla pagina dedicata.

Resilienza

Capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici e di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. Persone resilienti sono coloro che immerse in circostanze avverse riescono a fronteggiare efficacemente le contrarietà.

Riforma “Gelmini”

Con tale termine si fa riferimento all’insieme di atti normativi, assunti tra il 2008 e il 2011 (durante la permanenza in carica del Ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca Gelmini) riguardanti il sistema educativo italiano.
Oltre a numerose modifiche relative alla scuola dell’infanzia e al 1° ciclo di istruzione, la riforma ha inciso in modo particolare sul 2° ciclo di istruzione, introducendo una profonda riorganizzazione di licei, istituti tecnici e istituti professionali, a partire dall’anno scolastico 2010/2011.
 

Riforma “La buona scuola”

Con tale termine si fa riferimento all’insieme di atti normativi di iniziativa del Governo Renzi, assunti a partire dal 2015, che hanno introdotto ulteriori importanti cambiamenti nel sistema dell’istruzione italiana rispetto alla precedente Riforma Gelmini.
Oltre a modifiche che interessano tutti gli ordini di scuola (dell’infanzia, del 1° ciclo e del 2° ciclo di istruzione), la “Buona scuola” ha avviato una sostanziale revisione dei percorsi di istruzione professionale, che, dall’anno scolastico 2018/2019, sostituiscono quelli previsti dalla riforma del 2010.

Role playing

Tecnica didattica basata sulla simulazione, nella quale - in una situazione di finzione e, quindi, rassicurante perché neutra - vengono assegnati agli studenti dei ruoli da interpretare, che possono essere sviluppati liberamente, nell’ambito di un tema prestabilito. Questo metodo viene utilizzato per sperimentare la presa di coscienza rispetto ad un determinato problema e la capacità di risolverlo.
Inoltre, questa tecnica, permettendo a ciascuno di assumere il punto di vista di uno specifico ruolo, favorisce lo sviluppo di competenze di tipo relazionale e negoziale e può aiutare a gestire situazioni conflittuali e a ricercare le opportune mediazioni tra posizioni divergenti.
Le figure coinvolte sono gli studenti, che possono partecipare sia nel ruolo di attori sia di osservatori e il formatore/insegnate, che conduce la simulazione.

Stage

v. Tirocini curricolari

Tirocini curricolari

Rappresentano una esperienza formativa ed orientativa per studenti che frequentano percorsi di istruzione o formazione di livello secondario, terziario, master e dottorati.
I tirocini curricolari concorrono all'acquisizione degli obiettivi di apprendimento previsti nei piani di studio e sono realizzati nell'ambito della durata complessiva del percorso.
Il termine tirocinio curricolare è spesso utilizzato come sinonimo di stage o di alternanza scuola-lavoro. In effetti presentano aspetti comuni: coinvolgono allievi che hanno compiuto il 15° anno di età e si fondano sul principio che il luogo di lavoro può essere concepito anche come luogo di apprendimento, complementare a quello dell'aula e del laboratorio.
Ognuno di questi strumenti formativi presenta, però, caratteristiche proprie, seppure tra loro affini.
Il tirocinio curricolare è utilizzato generalmente come opportunità di inserimento temporaneo nel mondo del lavoro ed è finalizzato all'acquisizione di nuove competenze e di una esperienza pratica che favoriscono la crescita professionale e personale del tirocinante.
Lo stage consiste nel trascorrere un certo periodo di tempo all'interno di una realtà lavorativa allo scopo di verificare, integrare e rielaborare quanto appreso in aula e/o laboratorio.
La funzione principale di stage e tirocini è quella di agevolare le scelte formative e professionali degli studenti attraverso un apprendimento fondato sull'esperienza, più o meno prolungata, in ambienti di lavoro esterni all'istituzione scolastica/formativa, selezionati anche in relazione ai settori che caratterizzano i vari indirizzi di studi.
L'alternanza scuola-lavoro è una metodologia didattica che consente di realizzare i percorsi formativi alternando periodi di studio in aula a forme di apprendimento in contesti lavorativi, riconoscendo un valore formativo equivalente tra i percorsi realizzati in azienda e quelli svolti nel contesto scolastico. Attraverso la metodologia dell'alternanza si permette allo studente di imparare secondo modalità diverse che possono risultare più adatte al suo stile di apprendimento (fonti: DGR X/614 del 06/09/2013, Direttive MIUR n. 4 e 5 del 16/01/2012).
Dall'anno scolastico 2018/2019 i percorsi di alternanza scuola-lavoro previsti nelle scuole secondarie di secondo grado sono stati sostituiti dai “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”. Pur mantenendo un’impostazione organizzativa simile a prima, il nuovo modello non ha il solo scopo di integrare l'apprendimento in aula con un’esperienza formativa in ambito lavorativo, ma si pone obiettivi più articolati e coerenti con le rapide e continue trasformazioni della società e del mondo del lavoro. In particolare, lo scopo primario dei nuovi percorsi è quello di valorizzare lo sviluppo di quelle competenze trasversali che permettono allo studente di raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e delle scelte relative al proprio sviluppo personale, formativo e lavorativo.

Tirocini extracurricolari

Sono uno strumento di politica del lavoro e sono finalizzati ad agevolare le scelte professionali, soprattutto dei giovani ma non solo, attraverso una conoscenza diretta del mondo del lavoro. I tirocini extracurricolari sono anche finalizzati a favorire l'acquisizione di nuove competenze professionali da parte di inoccupati e/o disoccupati in vista di un loro inserimento o reinserimento lavorativo.
Si articolano in tre tipologie:
  • Tirocini formativi e di orientamento: si rivolgono ai giovani con più di 16 anni che hanno conseguito un titolo di studio da non più di 12 mesi, inoccupati e in cerca di occupazione, disoccupati o occupati con contratto di lavoro o di collaborazione a tempo parziale.

    Hanno una durata massima di sei mesi e sono finalizzati ad agevolare le scelte professionali e l'occupabilità dei giovani nel percorso di transizione tra scuola e lavoro attraverso un'esperienza formativa a diretto contatto con il mondo del lavoro.
  • Tirocini di inserimento/reinserimento lavorativo: sono rivolti a inoccupati, disoccupati, lavoratori sospesi o in mobilità e lavoratori con contratto a tempo ridotto.

    Hanno una durata massima di dodici mesi e sono finalizzati a favorire l'inserimento e il reinserimento delle persone nel mercato del lavoro.
  • Tirocini estivi di orientamento: sono promossi durante le vacanze estive a favore di adolescenti o giovani, regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso un'istituzione scolastica. Hanno una finalità orientativa e di addestramento pratico ma non sono direttamente riconducibili o previsti dal piano di studi (si differenziano, pertanto, dai tirocini curricolari).
(Fonte: D.G.R Regione Lombardia n. 825 del 25 ottobre 2013).


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