Istruzione professionale

Caratteristiche generali

I percorsi degli istituti professionali concorrono alla formazione della persona nella "società della conoscenza" e tendono a valorizzarla, essenzialmente, nel suo ruolo lavorativo.
Sono caratterizzati, quindi, da una integrazione tra i saperi tecnico-professionali e i saperi linguistici e storico-sociali che consente agli studenti di acquisire competenze, abilità e conoscenze culturali, scientifiche, tecniche ed operative tipiche di figure professionali di livello intermedio e necessarie per assumere ruoli tecnici operativi nell'area delle attività economiche di riferimento.

L'obiettivo è quello di preparare futuri lavoratori consapevoli delle proprie capacità, attenti ad un utilizzo sempre più ampio delle tecnologie, disponibili alla cooperazione con altre figure e in grado di far emergere risorse personali per risolvere i problemi posti nel contesto lavorativo.

Le principali caratteristiche dei nuovi istituti professionali riguardano:
  • la possibilità per le scuole di declinare gli 11 indirizzi di studio in percorsi formativi più specifici, maggiormente coerenti con le realtà economiche e produttive del territorio e in grado di rispondere alle esigenze poste dall'innovazione tecnologica e alle richieste del mondo del lavoro e delle professioni;
  • la personalizzazione del percorso di apprendimento, per consentire a tutti gli studenti di rafforzare ed innalzare le proprie competenze chiave di cittadinanza, che si realizza attraverso uno specifico monte ore "dedicato" (264 h nel biennio) e attraverso un "progetto formativo individuale" che accompagna ogni studente lungo tutto il suo percorso di studio;
  • la possibilità, quindi, per  le scuole di utilizzare una quota di autonomia (pari al 20% massimo dell'orario complessivo sia del biennio che del triennio), finalizzata a potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riferimento alle attività di laboratorio e di una ulteriore quota di flessibilità (pari al 40% dell'orario complessivo previsto per il terzo, quarto e quinto anno) per declinare gli indirizzi di studio in percorsi formativi specifici;
  • il potenziamento delle attività didattiche laboratoriali e l'utilizzo prevalente di metodologie didattiche che valorizzino le capacità di osservazione e riflessione degli studenti;
  • la realizzazione di percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (che possono essere attivati già a partire dal 2° anno) per una durata complessiva di almeno 210 ore;
  • il rafforzamento del raccordo tra il sistema dell'istruzione professionale e il sistema regionale di istruzione e formazione professionale (IeFP)  al fine di favorire gli studenti nel passaggio dall'uno all'altro per la realizzazione di un percorso personale di crescita e di apprendimento;
  • la possibilità per gli istituti professionali di rilasciare anche qualifiche triennali e diplomi professionali (quarto anno) di IeFP, oltre al titolo conclusivo di diploma quinquennale di istruzione professionale;
  • la possibilità per l'istituzione scolastica di dotarsi di un Comitato Tecnico Scientifico composto da docenti ed esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, con funzioni consultive e di proposta per l'organizzazione delle attività e degli insegnamenti di indirizzo.
I percorsi degli istituti professionali sono strutturati in un'area di istruzione generale comune a tutti gli indirizzi, che ha l'obiettivo di sviluppare e consolidare le competenze che caratterizzano l'obbligo di istruzione, e in aree disciplinari specifiche di ogni indirizzo.

Durata

Tutti i percorsi degli istituti professionali hanno la durata di 5 anni e sono suddivisi in un biennio e in un successivo triennio, a conclusione del quale gli studenti sostengono un esame di stato finalizzato ad acquisire il diploma conclusivo. Tale titolo consente di proseguire gli studi in qualsiasi facoltà universitaria o in percorsi di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) o in percorsi di istruzione tecnica superiore (ITS) o in percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS).

Sperimentazione di percorsi quadriennali

Dall'a.s. 2018/2019 è stata avviata la sperimentazione di percorsi della durata di 4 anni, anziché di 5.

In tali percorsi sperimentali è garantito l'insegnamento di tutte le discipline previste dall'indirizzo di studi di riferimento, in modo da assicurare agli studenti il raggiungimento delle competenze e degli obiettivi specifici di apprendimento attesi alla conclusione del corso quinquennale.

I percorsi quadriennali sono, altresì, caratterizzati dai seguenti aspetti:
  • potenziamento dell'apprendimento linguistico attraverso l'insegnamento di almeno una disciplina non linguistica con metodologia CLIL, a partire dal terzo anno di corso;
  • valorizzazione delle attività laboratoriali e di tecnologie didattiche innovative per l'acquisizione di specifiche competenze disciplinari e di competenze trasversali;
  • adeguamento dell'orario settimanale delle lezioni al fine di compensare, almeno in parte, la riduzione di una annualità del percorso scolastico.
Al termine dei quattro anni di corso e previo superamento dell'esame di Stato viene rilasciato il titolo di studio conclusivo del secondo ciclo di istruzione.

In provincia di Cremona è attualmente previsto l'avvio di un percorso quadriennale di ordinamento professionale.

Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi di istruzione professionale

I risultati di apprendimento raggiunti dagli studenti nel sistema dell'istruzione professionale sono in parte comuni, in parte specifici dei distinti percorsi.

I risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi di istruzione professionale sono di seguito riassunti:

  • agire in riferimento ad un sistema di valori, coerenti con i principi della Costituzione, in base ai quali essere in grado di valutare fatti, e orientare i i propri comportamenti personali, sociali e professionali;
  • utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici e professionali;
  • riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell'ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo;
  • stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali e internazionali, sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro;
  • utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro;
  • riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali;
  • individuare e utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete;
  • utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento;
  • riconoscere i principali aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell'espressività corporea ed esercitare in modo efficace la pratica sportiva per il benessere individuale e collettivo;
  • comprendere ed utilizzare i principali concetti relativi all'economia, all'organizzazione, allo svolgimento dei processi produttivi e dei servizi;
  • padroneggiare l'uso di strumenti tecnologici con particolare attenzione alla sicurezza e alla tutela della salute nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio;
  • utilizzare i concetti e i fondamentali strumenti degli assi culturali per comprendere la realtà ed operare in campi applicativi.
I risultati di apprendimento specifici dei distinti percorsi sono riportati nelle rispettive schede (v. la sezione Corsi).

Struttura dell'istruzione professionale

Gli Istituti Professionali si dividono nei seguenti 11 indirizzi di studio:
  • Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali montane
  • Pesca commerciale e produzioni ittiche
  • Industria e artigianato per il Made in Italy
  • Manutenzione e assistenza tecnica
  • Gestione delle acque e risanamento ambientale
  • Servizi commerciali
  • Enogastronomia e ospitalità alberghiera
  • Servizi culturali e di spettacolo
  • Servizi per la sanità e l'assistenza sociale
  • Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: Odontotecnico
  • Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: Ottico
E' possibile ricercare i percorsi attivi sul territorio della provincia di Cremona nella sezione Corsi.
Nel caso si cerchino informazioni sui percorsi non presenti nell'offerta formativa provinciale è possibile verificare se sono attivi in altri territori visitando il sito del Ministero dell'Istruzione a questo link.

Come già evidenziato nella sezione della guida dedicata alle novità che le recenti riforme hanno introdotto nella scuola superiore, molti percorsi dell'istruzione professionale hanno cambiato, oltre ai contenuti disciplinari, anche la loro denominazione. Per esempio, il percorso di "tecnico delle industrie elettriche" ora non esiste più e al suo posto è possibile iscriversi al percorso di istruzione professionale "Indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica"; allo stesso modo, l' "agrotecnico" è ora confluito nel percorso di istruzione professionale "Indirizzo Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali montane".
 
Può essere utile, per capire meglio il passaggio dal vecchio al nuovo sistema, consultare le tabelle che illustrano, per ciascun percorso, i corrispondenti corsi di studio attivi prima e dopo le varie riforme.
 
In particolare:
  • per gli studenti che si iscrivono alle classi prime dell'a.s. 2019/2020, si faccia riferimento alla tabella (PDF) che riporta i percorsi noti fino all'a.s. 2009/2010 (cioè prima della Riforma "Gelmini") e quelli previsti dalla Riforma "La buona scuola" (a partire dall'a.s. 2018/2019), oppure alla tabella (PDF) che riporta i percorsi previsti dalla Riforma "Gelmini" (dall'a.s. 2010/2011) e quelli previsti dalla Riforma "La buona scuola" (a partire dall'a.s. 2018/2019);
  • per gli addetti ai lavori si fornisce anche una tabella (PDF) che presenta il quadro complessivo delle confluenze dei percorsi di istruzione professionale dagli indirizzi noti fino all'a.s. 2009/2010 a quelli previsti dalla Riforma "Gelmini" e a quelli introdotti dalla Riforma "La buona scuola".

Principali fonti normative di riferimento

L'ordinamento dell'istruzione professionale è stato quello maggiormente interessato da interventi normativi che lo hanno profondamente modificato rispetto al passato.
In particolare, il primo riordino degli istituti professionali è avvenuto, nell'ambito della Riforma "Gelmini", con il decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 15 marzo 2010 che rimarrà vigente fino al 2022 per consentire la conclusione dei percorsi già avviati.

Dall'a.s. 2018/2019, invece, (a seguito della Riforma "La buona scuola") è entrato in vigore il decreto legislativo n. 61 del 16 aprile 2017 che ha riformulato l'organizzazione complessiva dell'istruzione professionale.
Successivamente, con decreto interministeriale n. 92 del 24 maggio 2018, è stato approvato uno specifico regolamento che precisa le caratteristiche dei nuovi percorsi di istruzione professionale.